Résumé: 1904. Mentre i giornalisti di tutto il mondo si affannano nel vano tentativo di seguire gli spostamenti della flotta russa, in viaggio per liberare Port Arthur assediato dall'esercito giapponese, il reporter Jack London, del New York World, se ne sta in panciolle a Nosy Be, in Madagascar. Ha intuito che quella è l'unica base amica (l'isola è colonia della Francia, alleata della Russia) che le navi potranno utilizzare per rifornirsi prima di raggiungere la destinazione. La previsione si avvera: nei due mesi in cui la flotta sta all'ancora, London è il primo giornalista che riesce a fornire notizie fresche alla stampa occidentale. Le sue simpatie socialiste gli attirano però la riprovazione dei superiori: e così, quando i russi ripartono, ormai non più utile, viene licenziato. Qualche tempo dopo, la battaglia contro i giapponesi, presso lo stretto diTsushima, si risolve in un disastro; ma l'opinione pubblica di tutto il mondo mette comunque in risalto il grande eroismo con cui si sono battuti i soldati russi.
Passano quattro anni, e London è con un amico a Baía de Todos os Santos, in Brasile, a festeggiare il Capodanno. L'usanza vuole che a mezzanotte le streghe locali (le bruxas) entrino in trance per comunicare in vece dei defunti con i vivi; incuriosito, London si mischia fra la folla, e all'improvviso una strega si rivolge a lui parlandogli con la voce di Bogdanov, un ufficiale della marina russa suo amico, che il giornalista aveva incontrato a Nosy Be. Bogdanov gli racconta della "vera" battaglia, depurata dalla propaganda zarista, affinché London possa diffonderne i retroscena in tutto il mondo: un eccidio fatto di ordini insensati, condizioni igieniche spaventose, massacri propugnati dagli stessi comandanti ai danni dei sottoposti che cercavano di protestare; soprattutto, un grande suicidio di massa calcolato e voluto dallo zar Nicola II per sviare l'attenzione dell'opinione pubblica dai fervori rivoluzionari interni alla Russia. Bogdanov, fra i soldati catturati vivi, venne rinchiuso in un campo di concentramento giapponese assieme a tanti commilitoni, mai riscattati dal governo russo nel timore che, tornando in patria, potessero smontare la costruzione propagandistica. Alla fine, lui e i compagni sopravvissuti furono liberati e lasciati a Vladivostok, a morire di freddo.
Mentre la bruxa torna in sé, London e l'amico si allontanano; questi dice allo scrittore di dar voce alla testimonianza di Bogdanov, ma a London la storia pare assurda al punto che nessuno ci crederà mai: "Potrebbe essere raccontata solo in un albo di fumetti".