Résumé: Gianni è uno sceneggiatore di successo, scrive serie televisive. La sua carriera è all’apice quando un’intervista, all’apparenza innocua, rimette tutto in discussione. Tre semplici parole, date in pasto ai social network, si trasformano in una bomba di indignazione. Colleghi e amici prendono le distanze, e anche il suo pubblico gli volta le spalle. Una gogna che non è soltanto mediatica e professionale, ma lo costringe a rimettere in discussione il senso della sua esistenza. Stacy è un libro feroce e divertentissimo, che ha il coraggio di guardare dritto in faccia i propri demoni interiori e le storture della società in cui viviamo. Stacy amplia gli orizzonti del romanzo, travalicando e giocando con i confini del racconto a fumetti. Il dialogo ossessivo del protagonista con il suo demone; la continua irruzione dei suoi sogni, dei suoi incubi e delle sue visioni; il mondo dei social network, che condiziona le vite e i racconti dei protagonisti, danno vita a una forma inedita di narrazione, fatta di continue ripetizioni e rimandi fra linguaggi e mondi, fra cattiveria, sarcasmo, dolore, dolcezza e ironia. Come dichiarato dallo stesso Gipi “Stacy è un libro cattivo, che nasce dalla rabbia e poi però, forse, diventa quasi delicato”.